Chi sono

I Curriculum Vitae dicono tutto della nostra esperienza professionale, ma ben poco di quello che siamo, i valori in cui crediamo e le cose che più ci piacciono.

Ho partecipato con entusiasmo alle fasi pionieristiche di quello che è ora l’Ateneo di Milano-Bicocca, quando c’erano solo cantieri e i due avamposti di Scienze Ambientali e Scienza dei Materiali, segno di una interdisciplinarietà che permane e condivido. C’era, infatti, molto ottimismo su quello che di nuovo si sarebbe realizzato e questa spinta al futuro è forse il più grande dono che Milano-Bicocca ci ha fatto. Ho operato per ricambiarlo con iniziative interdisciplinari (il dottorato in Nanostrutture e Nanotecnologie) e interuniversitarie (il Centro L-NESS con Politecnico di Milano), sviluppate in un clima di grande libertà, che vorrei si potesse ricreare.

Sono, infatti, un ottimista, un liberal senza alcuna affiliazione di partito o movimento, che crede nelle autonomie istituzionali e nel rispetto delle diverse esperienze, con l’attitudine ad ascoltare e costruire insieme. E’ un valore, per me, anche la franchezza: a volte può apparire ingenuità, o arroganza, ma se supportata dal rispetto reciproco e dalla disponibilità a modificare i propri convincimenti, permette di instaurare legami interpersonali solidi e collaborazioni fruttuose. Non amo i colloqui di corridoio, le soluzioni precostituite, a dispetto delle valutazioni oggettive di merito, e penso che una discussione collegiale sui contenuti sia sempre la via migliore per fare le scelte più importanti.

La ricerca scientifica è una attività che ho sempre coltivato con trasporto, per quello spirito di caccia, di serendipity alla Merton, che permette di sviluppare la nostra creatività: è forse il mestiere più bello che ci sia. Ma credo anche nel ruolo fondamentale dell’intellettuale nella società, che egli deve fertilizzare con le proprie conoscenze e innovazioni. Per questo, sono abituato ad agire per progetti, svolti attraverso un lavoro di team, in cui lo scopo vada oltre il piacere personale dello studio. Questo mi ha permesso di tessere una solida rete di relazioni con il mondo istituzionale e produttivo del territorio, specialmente per quanto riguarda iniziative di formazione e di innovazione, che metto a disposizione di studenti e colleghi.

Ho un vivo interesse per la storia della civiltà materiale, lo sviluppo nel tempo di scienza, tecnologia, economia, società e costumi, ma anche per la filosofia della scienza, soprattutto per l’utilizzo dei modelli nel pensiero scientifico. Questo rappresenta il contesto in cui collocare il mio lavoro più tecnico, perché confido in una visione trasversale e integrata della conoscenza. Conoscenza che serve anche per deliberare, diceva Einaudi, per disegnare delle politiche, come ho la fortuna di avere imparato negli ultimi tre anni di presidenza in PoliS-Lombardia: una esperienza presso l’ufficio studi e formazione della regione, che mi ha permesso di spaziare dai temi sanitari a quelli di genere, dai problemi ambientali a quelli istituzionali, dalle questioni di mobilità a quelle di competitività industriale. Ho anche appreso come rapportarmi con un Direttore Generale, con un Consiglio di Amministrazione e con il personale, rispettandone le prerogative, ma indicando chiaramente gli obiettivi da perseguire.

Mi piace molto cucinare e ho gestito per diciotto anni una attività vitivinicola sperimentale sul vigneto della mia famiglia, che ha consentito il recupero delle varietà autoctone del Lago di Como e la realizzazione della Indicazione Geografica Tipica “Terre Lariane”. Il lavoro manuale e il contatto con la natura sgombrano la testa e mi permettono di pensare con maggior freschezza ai temi che sono, apparentemente, più importanti e complessi. Infine, amo le mie montagne, che sono luogo di libertà sotto molti aspetti: ambientale, storico e della aspirazione a guardare oltre il proprio orizzonte.